Le mie giornate en femme

Era una fresca mattina d’inizio novembre quando mi misi in viaggio verso Milano, pronta a immergermi per due giorni in un’esperienza completamente en femme. La mia valigia era già sistemata nel bagagliaio: un piccolo tesoro di lingerie di lusso, abiti eleganti e accessori scintillanti, scelti con cura per valorizzare ogni dettaglio di me stessa. Quel weekend sarebbe stato un inno alla libertà e alla celebrazione della mia femminilità.

Al volante, indossavo un tailleur nero impeccabile, con una blusa di seta bianca che accarezzava dolcemente la mia pelle. Le autoreggenti in pizzo nero stringevano le mie gambe in un abbraccio sottile, mentre sotto, un body in raso color crema, impreziosito da ricami delicati, completava il mio look. Sapevo di essere elegante, sensuale, e questo pensiero mi regalava un sorriso radioso mentre guidavo verso la mia destinazione.

Dopo un paio d’ore di viaggio, decisi di fermarmi in un Autogrill per una pausa. Il luogo era affollato, ma mentre camminavo verso il bar, notai subito uno sguardo che si posava su di me. Era un uomo sulla quarantina, alto e ben vestito, con un’aria sicura di sé che mi colpì immediatamente. I nostri occhi si incrociarono per un attimo, e quel breve contatto bastò per accendere una scintilla.

Non ci volle molto prima che si avvicinasse con fare galante, offrendo di pagare il mio caffè. «Milano, eh?» mi chiese con un sorriso intrigante, notando la mia destinazione annotata su un foglio che tenevo in mano. Ci trovammo a chiacchierare, e la sua voce calda e profonda sembrava avvolgermi come un abbraccio. Mi sentivo lusingata dalla sua attenzione, e più parlavamo, più cresceva la complicità tra di noi.